miércoles, 1 de julio de 2009

Il Collare

Ho conosciuto Giulia e Francesco su internet. Il loro nick era ‘BellaCoppia’ e cercavano una femmina singola. Ci siamo scambiati i nostri contatti msn e le nostre foto, e dopo un paio di mesi di conversazioni loro hanno deciso di invitarmi nella loro villa vicino Piacenza. Andai lá in treno, venne a prendermi Francesco alla stazione. Era carino e simpatico. In macchina mi mostró i paesaggi che erano lá intorno, per lo piú colline gialle e verdi, alberi e stradine di campagna. Arrivammo a casa, una villa a tre piani dotata all’entrata di un cancello grande con guglie metalliche appuntite e due rottweiler a fare da guardia. Mi disse di non avere paura dei cani perché erano ben addestrati.
All’entrata c’era Giulia ad accogleirci, una ragazza carina, oltre la trentina, capelli lunghi, mora, ochi verdi e labbra carnose. Vestiva una minigonna e degli stivali a tacco alto. Io invece avevo messo un vestito rosso per l’occasione e i miei sandali romani.
Pranzammo e bevemmo buon vino. Francesco parlava di macchine e politica, e del nuovo giardiniere da assumere. Giulia invece mi raccontó delle sue ricette che sapeva preparare, e della sua passione per il mezzopunto. Le piaceva usare i ferri da maglia. Era una brava casalinga, pure se lavorava come segretaria part-time in uno studio notarile. Francesco invece faceva il rappresentante di commercio, vendeva prodotti per capelli porta a porta e stava spesso tutto il giorno fuori casa a lavorare.
Finito di mangiare decidemmo di andare a fare due passi in veranda, mi mostrarono le varie stanze della casa e nel frattempo non facevano che riempirmi di complimenti, alcuni anche maliziosi. Io non facevo altro che arrossire. Poi mi hanno portato in una seminterrato, ‘la cantina’ la chiamavano. Ed é stato qui che abbiamo cominciato a scioglierci. Francesco ha iniziato ad accarezzarmi il collo, spostandomi i capelli sull’altra spalla, e intanto guardava Giulia che era andata in un altra stanza nel seminterrato. All’inizio avevo un po paura di quel posto, era umido e freddo. Quasi vuoto. Giulia uscí dalla stanza con un vestito completamente diverso: aveva degli stivali in lattice neri, un bodi attillatissimo, sempre di lattice e nero, con spacco all’altezza del seno. Sul collo aveva messo un collare di metallo, pesante, con un piccolo anello che usciva all’estremitá. In mano teneva una frusta, dei nastri di nylon e delle bende. Non avevo mai fatto quella roba, ma vedere Giulia vestita cosí mi eccitava da morire. Francesco si allontanó, anche lui andando nella stessa stanza, mentre Giulia mi invitava a spogliarmi. Mi disse che non avrei sentito dolore, ed io mi spogliai. Poi Giulia mi ha messo a sedere su una sedia, bendandomi mani e caviglie. Sentivo i nastri che stringevano forte sui miei polsi e che se avessi provato a sciogliermi non ci sarei riuscita. Ero seduta in modo che la schiena era messa in esposizione. Dunque al contrario.Sentii i tacchi degli stivali di Giulia avvicinarsi alla mia schiena. Mi passó le unghie lunghe e sentii un brivido. Poi un colpetto di frusta, e la sua lingua che mi attraversava la schiena. All’inizio provai dolore perché non ero pratica in queste cose. Urlai. E mi accorsi che piú urlavo, piú Giulia mi frustava ripetutamente, leccandomi dopo ogni frustata. Sentii uscire dalla stanza Francesco, anche se non riuscivo a vederlo .Non sapevo bene perché, ma quelle frustate mi facevano provare eccitazione. Mi cambiarono di posizione. Stavolta ero seduta con il petto esposto. Vidi davanti a me Francesco con una candela accesa ed un altro collare in mano. Giulia mi mise il tacco di un suo stivale su una coscia. Non feci in tempo a gridare dal dolore che Francesco mi ficcó il suo membro in bocca. Prima di farmelo succhiare Francesco aveva fatto cadere della cera bollente sul suo glande, cosí sentii bruciare le mie labbra. Francesco continuó ad ordinarmi la fellatio, Giulia invece mi leccava e mordeva i capezzoli, pungendomeli con una spilla a forma di scorpione. Sentivo dolore. Ma ogni grido di dolore conteneva in sé un immenso piacere. Francesco mi mise il collare di metallo che aveva in mano. Mi tolse dalla sedia e, restando sempre legata, mi fece sedere a quattro zampe per terra. Poi prese 2 guinzagli e li agganció al mio collare e a quello di Giulia .Dovevamo fare le sue cagnette. Ci ordinó di baciarci e di leccarci. Lui ci portava lungo il pavimento coi guinzagli sui nostri colli, e intanto ci frustava. Glielo abbiamo succhiato tutte e due. Sia a Giulia che a me ecitavano i suoi ordini. Riprese la candela , l’accese e ci versó un pó di cera sulla schiena. Il dolore ci stava facendo entrare in estasi. Francesco ci diceva di continuare a fare le brave schiave. Che ci avrebbe dato presto da bere. E cosí fece. Ci venne nella bocca di entrambe. Giulia ed io bevemmo il suo sperma mentre lui ci stringeva i capezzoli. Avevamo ancora i collari legati ai suoi guinzagli. Fare la cagnetta mi piaceva.Poi tutte e due abbiamo raggiunto l’orgasmo mentre Francesco ci tirava il collare. E’ stata questa la mia prima esperienza di BDSM. Ho goduto. E da allora fare la schiava é la mia specialitá. Ma un giorno vorrei provare a passare dalla parte della padrona.E tra Francesco, Giulia e me, da allora, é nata una bella amicizia.


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